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218 DELLA CONDIZIONE GIURIDICA

Fonte1, di Annibale Romei2, di Lucrezio Bursati3, di Lucrezia Marinella4, di Isotta Nogarola5, di Arcangela Tarabotti6, di Lucrezia Pico Rangoni7, di Torquato Tasso8.

Da così numeroso stuolo di encomiatori pochi scrittori dissentirono, e i loro sfavorevoli giudizi intorno al sesso femminile furono occasione ed incentivo a parecchi fra i suaccennati panegiristi. Furono di quel numero Gio. David Tomagni9,

    ripubblicato da Daelli nella Biblioteca Rara, vol. VI. Del Guazzo è rammentata dal Bronzino (sett. 2a giorn. 8a, p. 84) un'opera: Della civile conversazione, in cui espone intorno alle donne idee consimili a quelle contenute nel dialogo

  1. Del merito delle donne, di Moderata Fonte (Modesta Pozzo di Zorzi, gentildonna veneziana), opera divisa in due libri, ma non finita (Venezia, Imberti, 1600), pubblicata dopo la morte dell'autrice dalla figlia sua Cecilia Zozzi (V. Ferri, op. cit., p. 393).
  2. Discorsi, del conte Annibale Romei, gentiluomo ferrarese, Pavia 1591. Questi discorsi sono dialoghi fra gentiluomini nella Corte di Ferrara. In uno di questi discorsi intorno alla nobiltà, la discussione cade sulla nobiltà delle donne, la quale viene propugnata vittoriosamente dall'interlocutore Varano.
  3. Bursati Lucrezio di Crema, La vittoria delle donne, Crema 1621; opera consistente in sei discorsi, in cui si dimostra la grandezza delle donne.
  4. La nobiltà e l'eccellenza delle donne, coi difetti e mancamenti degli uomini, discorso di Lucrezia Marinella, Venezia 1601.
  5. Isotæ Nogarolte Veronensis, Dialogus, quo utrum Adam vel Eva magis peccaverit, quæstio satis nota, sed non adeo explicata continetur, Aldus, Venetiis, 1563.
  6. Arcangela Tarabotti di Venezia, Difesa delle donne contro Orazio Plata, Norimberga, Cherchenbergher, 1651 (col nome di Galerana Baratotti). Orazio Plata romano tradusse in italiano un libro in cui, con grande scandalo del Bernino, a detta del Lioy (Sulla legge della produzione dei sessi, Milano 1872, p. 143), sostenevasi che le donne non sono della specie umana, epperò non partecipano né della redenzione, né della vita eterna. Il Lioy suppone che il Plata medesimo fosse il vero autore anziché semplice traduttore del libro e questa sua supposizione parmi confermata dalla circostanza che la Tarabotti rivolge il suo discorso direttamente al Piata (V. sotto, p. 219, nota 3.
  7. Pico Rangoni Lucrezia, Lettera in difesa del suo sesso, a Violante Galassono, stampata dal Bronzino (sett. 1a, giorn. 4a, p. 69).
  8. Torquato Tasso, Della virtù femminile e donnesca, nella Collezione delle opere di T. T. Pisa, Capurro, 1823, vol. XI, p. 185. Vedi di lui anche il Discorso del maritarsi, ib., p. 138.
  9. G. David Tomagni, Dell'eccellenza dell'uomo sopra quella della donna, citato dal Bronzino (Op. cit., giorn. 1a, p. 31).