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DELLE DONNE 203

comuni nella tedesca letteratura, perchè la forma eletta e lo stile semplice e vivace ad un tempo vi gareggiano colla aggiustatezza delle idee e colla novità delle osservazioni. — Anche lo Stein è penetrato dalla persuasione che la più naturale e più proficua missione della donna sia quella della famiglia, e lasciando in disparte il problema della condizione sociale delle donne a cui quella missione è impossibile, egli concentra la sua attenzione intorno ai pregi delle virtù domestiche, e più particolarmente intorno alla utilità economica del buon governo della casa. Il lavoro economico delle donne, egli dice, consiste nel regolare opportunamente il consumo della ricchézza, mentre quello del marito consiste piuttosto nel produrla1. Ed egli calcola che soltanto colla vigilanza nel conservare i vari arredi della casa, e nel ripararli a tempo, come pure nello evitare i piccoli e frequenti inutili consumi e disperdimenti dei cibi e dei loro ingredienti, le madri di famiglia dell'impero d'Austria, che di sei milioni di famiglie si compone, procurano un risparmio annuo di sessanta milioni di fiorini, a cui corrisponde un capitale di un miliardo di fiorini, al sei per cento2, senza che nessuno se ne accorga, e con impercettibile fatica. Ma perchè le donne siano capaci di ben condurre la domestica economia, e, come dice l'autore, di dirigere nel modo più proficuo il consumo dei beni destinati al sostegno della famiglia, si richiedono due cose: la prima che le mogli siano messe dai loro mariti al fatto del vero stato economico della famiglia, di guisa che nel regolare le spese di casa elle siano libere e sovrane; la seconda, che la loro educazione sia condotta con quella mira, e differisca sostanzialmente dalla odierna. Nel ceto medio in ispecie, dovrebbesi, egli dice, fare in modo, che «piuttosto che eseguire abilmente una sonata di Chopin, o sapere quanto ossigeno ed azoto conten-

  1. Ib., p. 14, 19
  2. Ib., p. 42-44