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occasione a strani problemi ed a più strane soluzioni, ove la si consideri dal punto di vista degli individui, isolatamente considerati, anziché da quello delle umane colleganze, delle quali prima e principalissima è la famigliare1. Nella società presente la quistione femminile non esiste a buon diritto, nè in altro senso esiste, a giudizio dell'autore, se non perchè, in virtù di circostanze eli fatto proprie dei tempi moderni, in molti casi, ed anzi con una frequenza che cresce ogni giorno, non corrisponde la possibilità della vita di famiglia a quella naturale vocazione che pur le donne vi sentono generalmente, a preferenza di qualunque altra. Infatti la vera e propria quistione dei nostri giorni, egli dice benissimo, è la quistione del migliorare la condizione delle famiglie delle classi operaie, in cui le madri sono così frequentemente e in si gran parte distolte, e pur troppo non sempre a contro cuore2, dal più naturale loro ufficio, onde lavorare nelle fabbriche, ed è la quistione del modo di occupare onestamente e proficuamente tante ragazze che una statistica inesorabile esclude in ogni paese, dove più dove meno, ma dovunque assai più che in altri tempi, dal matrimonio3. Quest'ultima, egli aggiunge, è anche più grave quistione nei paesi protestanti, dove le istituzioni monastiche non danno asilo a tante giovani inoperose, come nei paesi cattolici4. La prima quistione, dice l'Holtzendorff, non può essere risoluta col mezzo di leggi e di istituzioni; la filantropia e a buona volontà delle classi superiori sono piuttosto chiamate ad alleviare quei mali5. La seconda non si può risolvere altrimenti che allargando quanto più si possa la sfera dell'attività delle donne, al di là dei limiti assegnatile finora dagli usi e dai pregiudizi. E qui l'autore si palesa sincero e caloroso partigiano di molte proposte fatte a lai uopo ai giorni nostri,

  1. Ib., p. 6.
  2. Ib., p. 24.
  3. Ib., p. 20, 23.
  4. Ib.
  5. Ib., p. 25.