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8 prefazione

debba essere ripreso a studiare o dai medesimi autori, o da altri. Questa nuova edizione non può quindi essere una semplice riproduzione dell’antica, ma piuttosto una nuova trattazione dello stesso argomento.

Coerente a me stesso nei principii fondamentali professati la prima volta, io ho cercato di analizzarli e svolgerli maggiormente, e una più larga parte ho assegnata alla esposizione e allo studio delle opinioni altrui, dei fatti storici passati e contemporanei. Ed anche nel metodo della ricerca e della esposizione la presente opera differenzia non poco dalla precedente, avendo io cercato questa volta di far più larga parte a quel metodo analitico-psicologico, che parmi dominante e veramente caratteristico nelle scritture contemporanee, specialmente nelle materie morali e sociali, e che all’argomento della condizione sociale delle donne ottimamente si conviene, come lo ha dimostrato, più d’ogni altro, l’illustre John Stuart-Mill. La quistione femminile non è oramai più quella dell’astratta uguaglianza de’ due sessi in faccia alle leggi, nè della ammissione delle donne al possesso e all’esercizio dei diritti privati di cui si compone il commercio economico. Questi diritti li hanno oramai le donne al pari degli uomini in tutte le legislazioni dei popoli civili, e le relative dispute interessano più la storia che la scienza. Ciò di cui ora si discute, e a cui si volge l’attenzione degli scienziati non solo, ma anche quella del pubblico, è piuttosto l’ammissione delle donne a certe funzioni od uffizi pubblici, dai quali esse furono escluse finora, e che ora si vorrebbero dischiudere loro in vario modo e misura, da riformatori di vario genere, dai così detti emancipatori non solo, ma anche da assennati e temperati fautori del progresso. La concreta mis-