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118 DELLA CONDIZIONE GIURIDICA

riforme giuridiche, ed anzi chi queste ultime consiglia e caldeggia, deve essere previamente persuaso, come appunto io lo sono, che la società odierna, non sia poi così generalmente e profondamente corrotta come alcuni la dipingono, che altrimenti i nuovi diritti da conferirsi alle donne si convertirebbero infallibilmente in nuovi incitamenti e in una ancor più grande impunità di mal fare.

Fra le recenti opere francesi, intese, come dissi, a preparare la riforma morale della società presente, più coli’ apostolato dei doveri che con quello dei diritti, vuol essere specialmente ricordato il bellissimo libro del conte Gasparin intitolato: La famiglia, le sue gioie e i suoi dolori1.

L'autore ci pone sott’occhio l'uno dopo l'altro i vari aspetti, le varie fasi della vita famigliare in altrettanti quadri di amorevole convivenza, di delicate ed operose virtù, di calma e felicità interiore. Nessun libro è scritto con maggior finezza di riflessioni e di sentimenti, con maggiore gravità ed efficacia di elocuzione, di guisa che tutto vi cospiri a trasfondere nel lettore la persuasione del veramente nobilissimo autore, che non vi ha famiglia senza moralità, e che questa moralità ha in sé tante attrattive e tali compensi da renderne non difficile il proposito a chi per poco sia dotato di riflessione e di impero sopra se medesimo. Per ciò che riguarda la condizione giuridica delle donne, la dottrina del Gasparin mette capo a questo principio fondamentale, «che il regno della donna è la famiglia», che le sue attitudini, la sua importanza sociale, la sua dignità individuale, non hanno altro centro nè base che il saper dirigere al bene il marito ed i figli, e il creare intorno a sé una cerchia di pace, di costumatezza, di buoni propositi privati e pubblici. Nulla più ripugna al Gasparin dell'ideale della donna emancipata «Sublime invenzione, egli dice in tono ironico. Possiamo

  1. La famille, des devoirs, ses joies et ses douleurs, par le comte Agenor de Gasparin, Paris, 1869.