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all’interesse dell’umanità. Non v’è stato privato o pubblico che non abbia un mal morale da combattere, una tentazione particolare e per così dire caratteristica; ma qualunque sia questa special tentazione, quanto più reca l’individuo a prendere un partito opposto al pubblico bene, tanto il pregio d’avervi resistito è maggiore. Egli dà una gran prova di superiorità d’animo, poichè i sofismi dell’interesse privato non lo ingannano, ed una prova maggiore di quell’alta probità che consiste in sacrifizj personali. Non può esser animato che da quella simpatia di umanità che l’unisce agl’infelici ed ai fortunati, agli uni per sollevarli dai loro mali, agli altri per partecipare alla loro felicità. È l’uomo descritto da Fenelon, quegli che preferisce la sua famiglia a se stesso e la sua patria alla sua famiglia. Quell’io a cui questo nobile e virtuoso scrittore muove continua guerra, quell’io che analizza con tanto acume e che scuopre nelle più recondite latebre del cuore umano, è precisamente questo nemico segreto che s’è voluto segnalar qui come il tristo principio, che tenda a render vano ogni progetto di riforma.
Quest’analisi dei moventi è una rivelazione che sembrerà sommamente offensiva a due classi d’uomini; e primieramente a coloro che per vanità bramano d’ingannarsi. Abbisognano di lusinghe, vorrebbero persuadersi che niun vile interesse può influire sui giudizj e sulle opinioni loro. Ma quelli che s’ammantano d’una simulata virtù, sono i più irascibili; fingon di non credere a questi motivi d’interesse per allontanarne da se il sospetto. Rimangono attoniti, afflitti di questa trista opinione del cuore umano; ed io credo infatti che si affliggano vedendo che i loro artifizj sono conosciuti.