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dagl’impostori, si son lasciati persuadere, che la compilazione d’un codice completo era impossibile.

La forza di quest’argomento, tratto dall’impossibilità, stando tutta nella debolezza di mente o nell’ignoranza di coloro verso cui se ne fa uso, non conosco alcun mezzo diretto onde combatterla; giacchè per giungervi bisognerebbe cambiare il composto del loro cervello.

Si potrebbe sperar solo qualche cosa da essi tenendo loro questo ragionamento: «Non impedite la compilazione d’un’opera che vi si dice impossibile: il tentativo non può produrre alcun male; se in tutto od in parte si effettua, vostro sarà il vantaggio, la perdita sol dei curiali. Il loro interesse è di tenervi in uno stato d’insecurità che v’obblighi di ricorrere ad essi. Il lor potere aumenta o diminuisce tanto più, quanto maggiore o minore è l’incertezza della legge. In tutte le questioni il vostro è direttamente opposto al loro interesse. Perchè tanta premura onde convincervi sull’impossibilità d’un codice? Perchè hanno la convinzione della sua possibilità, e temono di vederlo realizzato quando la pubblica opinione giungesse ad esser tanto illuminata da domandarlo con ardimento. Se questo codice fosse un’opera impossibile, a che tanta cura per dimostrarvelo? Questo tentativo non sveglierebbe l’altrui attenzione più della prova in alchimia sul cambiamento dei metalli.»

La compilazione d’un codice impossibile! ma la sua possibilità non è dimostrata dal fatto? Se a legge scritta è ridotta già una gran parte della legislazione, perchè non potrà ridurvisi tutta? L’opera è mezza composta; la materia è pronta; per terminarla non fa di mestieri che la volontà.