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La legge comune è forse oggi ciò che era in prima? Nò certamente, essa cede, piega, cambia, s’adatta secondo gli umori, i tempi, gl’ingegni, le circostanze; la legge statutaria è una sostanza solida che si può è vero contorcere, deformare, troncare, ma che conserva un carattere immutabile, e che si presenta sempre la stessa per esser confrontata con le decisioni dei giudici.

Mi presento ad un curiale, gli domando il suo parere, cioè qual decisione nel particolar mio caso posso sperar dai tribunali secondo le pronunzie anteriori; che ne presume per la regola giuridica? Il mio legale esamina, confronta le decisioni, ed asserisce che la regola della legge mi è chiaramente favorevole; consulto altri legali e li trovo dello stesso avviso.

Non debbo per questo contar sulla vittoria della causa: non v’è che una presunzione favorevole. Il mio avversario ha pur consultati i suoi curiali che hanno trovate delle decisioni in senso opposto; infiniti motivi posson rendere di niun valore quelle che mi erano le più favorevoli. Probabilità maggiori o minori, ecco tutto il frutto delle più dotte, delle più ragionate consultazioni.

Le sentenze hanno prodotte le regole di legge; le regole producon quindi delle sentenze; le une e le altre divengono alternativamente causa ed effetto. Tale è l’essenza del sistema.

Queste regole e queste sentenze si trovan notate in un infinito numero di compendi e di trattati anche essi estratti dalle decisioni, cioè dai libri di giurisprudenza contenenti non solo le sentenze pronunziate in cause individuali, ma anche l’argomentazione giuridica su cui sono state basate, l’esposizione delle ragioni favorevoli e