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litti contro se stesso non sono in generale dalle leggi puniti, nè punibili recan naturalmente all’individuo conseguenze perniciose che lor servono di remora o di pena.

Nelle mutue relazioni degli uomini vi sono altre regole di morale che non costituiscono obbligazioni esigibili, quali sono i servigj positivi di umanità; voglio dire che non sono esigibili per legge, ma son pure protette da alcune sanzioni. Secondo la maniera di condursi verso gli uomini, si risentono per parte loro gli effetti dell’amore o dell’odio, della stima o del disprezzo, della diffidenza o della fiducia, ec.

Quanto la gioventù ornata di giuste nozioni su tutti questi punti, istruita dalla legge stessa a considerar la società un aggregato d’individui a comun felicità, a regolar tutte le sue azioni secondo l’interesse generale, sarà differente da quella che incomincia la sua carriera sociale sfornita d’ogni cognizione delle leggi, d’ogni idea dei suoi doveri. La vera educazione è quella delle leggi, il loro studio deve essere la principale occupazione dei giovani cittadini giunti all’età della ragione: tali idee attinte in questo commentario avrebbero un impero ancor più forte, poichè il loro germe è già nel cuore umano e sono intieramente fondate sui bisogni dell’umanità.

Mi recapitolo: il principio dell’utilità generale, il massimo bene del massimo numero, proclamato dalla legge, sviluppato nelle sue particolarità, divenrà per la gioventù un codice d’istruzione per cui contrarrà morali ed intellettuali abitudini infinitamente superiori a quelle, che resultano da tutti i nostri sistemi volgari.

Insisto ancora un momento sulla necessità di questo commentario. Una legge può ella esser buona senza esser