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al progetto del codice, sieno ammessi pur gli stranieri; e che eccetto un’inferiorità manifesta, il progetto d’uno straniero debba esser preferito per la sua presunta imparzialità.
Dal lato di colui che presenta il progetto del codice, la maggiore o minore proclività a spiegare i motivi dei provvedimenti proposti, ed a stabilire il criterion in questione, è la prova preliminare e la più indispensabile della sua attitudine legislativa.
Dal lato del Sovrano, il grado di proclività che mostra a constituire un codice universale e che abbia per scopo il bene essere del massimo numero, è la vera prova della sua attitudine legislativa.
Ecco una chiara veduta del disegno dell’opera, a cui nulla aggiungerò per non offuscarla con inopportune parole.
Fra tutti gli scrittori, convien ripeterlo, che in legislazione han mosso guerra all’errore, niuno con la verità dei principj, con la perfezione del sistema, nè col libero ardimento di Bentham ha combattuto questo terribil nemico dell’umana felicità.