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atto quarto | 75 |
Teodosio. (O Dio, che questo truffatore ha dato ad intendere a costoro ch’io sia matto; e se lo credono). Capitano, vorrei dirvi due parole da solo a solo.
Lampridio. Guardatevi, signor capitano, ché come gli sarete vicino, vi strapperá il naso dal viso con i denti; e i morsi di pazzi son velenosi. Questi sono i guadagni che si fanno con i pazzi.
Capitano. Yo no me acercaré; habla á la larga.
Teodosio. Non son cose queste da dirsi alla larga.
Capitano. Ni yo soy hombre de dejarme coger á la estrecha contigo.
Teodosio. Ascoltate, non temete; questi vi burla.
Lampridio. (Se questi l’ascolta io son spacciato). Signor capitano, se non lo fate ligare e strascinar in prigione, storpiará alcuno e fará piú strane cose di queste.
Teodosio. Ascoltatemi, di grazia: due altre parole.
Capitano. Y de missa tambien. ¡Válgame nuestra Señora! Tomad este y arrastradle. Gentilhombre, váyase V. M. en buena hora; y le beso las manos.
Teodosio. Son uomo da esser cosí ligato e strascinato? questa è la giustizia?
Capitano. Gentilhombre, me perdonarás si no conosciendole le he offendido.
Lampridio. Non fa offesa chi non pensa di farla. (Vo’ seguirli per veder che succede di questo fatto).