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314 | lo astrologo |
Cricca. Lo lego ancor io con una fune ché non usará con la moglie né con altri.
Gramigna. Fa nascere in un subito in testa ad un uomo un par di corna piú di uno cervo.
Cricca. Ogni donna maritata lo sa fare.
Gramigna. Fa diventare li uomini bestie, asini e becchi, e le donne vacche e scrofe.
Cricca. Ci diventano senza l’arte sua ogni giorno.
Gramigna. Fa pronostici infallibili.
Cricca. Pronostica sempre male ché indovini.
Gramigna. Fa un’acqua, che tuffandosi dentro l’uomo s’innamora piú.
Cricca. Ogni acqua fa questo effetto, affogandovisi dentro.
Gramigna. Ti fa buttare da un luogo eminente senza pericolo di romperti le gambe.
Cricca. Il boia lo sa fare meglio di lui: gli butta dalla forca senza pericolo delle gambe.
Pandolfo. Bastano questi. Muoio se non lo vedo: Cricca, batti la porta.
Cricca. Batto. Tic toc.
SCENA IV.
Albumazar, Cricca, Pandolfo, Gramigna.
Albumazar. Chi diavolo batte?
Cricca. Te ne porti in carne e in ossa! Doveva scongiurare ora e aspettava li diavoli, perché dimanda: — Chi diavolo batte? — È Farfarello.
Gramigna. Avete battuto troppo gagliardo, perché li astrologhi sono lunatichi.
Pandolfo. Perché «lunatichi»?
Gramigna. Sempre contemplano e parlano con la luna.
Albumazar. Non sono calato piú presto perché stava parlando con una intelligenza mercuriale.