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244 gli duoi fratelli rivali


Don Flaminio. Presto: come la guadagnaremo?

Panimbolo. Ancora non avemo cominciato ad ordire, e volete la tela tessuta! né qui bisogna tanta fretta, ché la fretta è ruina de’ negozi e le subbite resoluzioni son madri de’ lunghi pentimenti. Sappiate che non è piú facil cosa che guastar un matrimonio prima che sia contratto: uno solo sospetto scompiglia il tutto. Diremo che molto tempo prima voi ci avete fatto l’amore e godutala.

Don Flaminio. La sua fama ci è contraria, perché è tenuta la piú onesta e onorata giovane che sia in Salerno.

Panimbolo. Un poco di vero mescolato con la bugia fa creder tutta la bugia. Aggiungeremo che la povertá sia stata cagione della sua disonestá.

Don Flaminio. Non lo crederá mio fratello ancorché lo vedesse con gli occhi suoi.

Panimbolo. E bisognando, faremo che lo veggia: come fargli veder di notte che alcuno entri in casa sua, mostrargli veste sue, gioie che portò quel giorno della festa o de’ doni propri mandati; e per mezzo della notte agevolmente si può far veder una cosa per un’altra.

Don Flaminio. E ciò come farassi?

Panimbolo. Il parasito potrá aiutarvi, che è portinaio della casa, in farvi entrar e uscire e prestarvi alcune delle sue robbe.

Don Flaminio. Intendo ch’il padre, se ben per altro riguardevole, è molto iracondo e tenace del suo onore e buona riputazione: ci ponemo in pericolo d’un irreparabil danno e ne ponno accader molti disordini.

Panimbolo. A questi disordini rimediaremo con molti ordini. Come vostro fratello rifiuterá la sposa, vi appresentarete col prete e la sposarete.

Don Flaminio. Carizia che or ama don Ignazio, che l’ha legitimamente chiesta per isposa e complito con molti presenti, come s’accorgerá che per i nostri poco fedeli uffici riceverá questa macchia nel suo onore, non m’accetterá per isposo.

Panimbolo. Gli animi delle donne sono volubili: con nuovi benefici cancellaremo la vecchia ingiuria.