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74 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

cque nell’Istro. Il duce trapassatala di corsa e rottone il ponte avviossi nella Tracia pensando assoldarvi truppe.

Costantino occupata Cibali, Sirmio e gli altri luoghi abbandonati nella fuga dal nemico, spedisce cinque mila legionarj sulle tracce di esso, ma costoro ignorandone la battuta via indarno procurarono di raggiugnerlo. Egli poi, racconciato il ponte assai guasto da Licinnio, segnivane coll’esercito le orme. Arrivato nella Tracia s’avvenne alla pianura scelta dal rivale per mettere il campo, e durante la notte medesima della sua venuta, poste in ordinanza le truppe, fa loro comandamento di tenersi pronte col primo aggiornare all’aringo. Licinnio al mattutino osservato in armi l’avversario schiera pur egli i suoi, avendo a compagno di guerra Valente, nominato da lui cesare nella fuga da Cibali. Venuti alle mani, gli eserciti, da principio a qualche distanza tra loro, valeansi degli archi, ma consumati gli strali diedero di piglio fieramente alle aste e spade. Ora, mentre a furore egli combattevano, i mandati da Costantino ed incalciare i fuggenti, ascesi, durando tuttavia la pugna, un luogo donde rimirar poteansi gli eserciti ed aggirato un colle, da erta e più elevata posizione statuiscono di soccorrere ai loro, circondando il nemico. I militi di Licinnio evitato sì grave pericolo ed animosamente facendo a tutti petto, dopo grandissima strage da ambe le parti, riuscirono a rendere indecisa la sorte di quella campale giornata: in seguito le truppe, sonato a raccolta, separaronsi tornando entro agli steccati.