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72 | ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA |
diedesi a giubilare d’allegrezza. Dopo tale vittoria Costantino gastigò ben pochi famigliarissimi di Massenzio. Tolti poscia di mezzo i pretoriani, atterrati i castelli ove dimoravano, e poste in assetto le urbane faccende camminò alla volta de’ Celti e de’ Galli; ma chiamato in prima Licinnio a Milano lo ammogliò con la sorella Costanza per lo innanzi promessagli, quando bramavalo a compagno nel guerreggiare il nemico Massenzio; dopo di che volgeva il passo verso de’ Celti. Animatesi del resto le guerre civili infra Licinnio e Massimiano e venute le fazioni a battaglia presso gli Illirici, al principio di essa parve la vittoria dichiararsi pel secondo, nondimeno subito, rinnovata la pugna, egli fu costretto alla fuga, e per l’oriente avviatosi nell’Egitto, fiducioso di raccogliervi militi sufficienti a proseguire la guerra, mancò in Tarso ai vivi1.
Laonde pervenuti all’impero Costantino e Licinnio dopo brevissimo tempo la discordia penetrò infra loro, datole avendo impulso Costantino2 col mostrarsi, giusta la sua consuetudine, poco esatto nell’osservare di buona fede le convenzioni, preteso avendo il possesso d’alcuni popoli spettanti all’impero di Licinnio. Il perchè ambedue prorompendo in aperte nimicizie facean leve di soldatesca per venire alle armi. Licinnio