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LIBRO SECONDO 69

morte del genitore. Al qual uopo escogitava correre la via che mena ai Rezj, popoli vicini alla Gallia ed alle regioni Illiriche, sognando occupare la Dalmazia e l’Illiria assistito dalle truppe ivi di stanza e da quelle di Licinnio. Se non che, fermo in questi divisamenti, volle innanzi tutto ordinare le Africane faccende. Raccolte dunque genti e dato loro a duce Rufio Volusiano, prefetto del pretorio, lo manda in Africa, aggiuntogli a compagno Zena, uomo celebratissimo così per esperienza nella bellic’arte come per la sua piacevolezza. Al primo affrontamento le truppe d’Alessandro in qualche numero sottratte essendosi dal periglio colla fuga, egli stesso tenne lor dietro; ma vinti i fuggitivi anche il duce fu preso e strangolato.

Terminatasi non altramente la guerra s’aprì un vasto campo agli ingannatori per denunziare poco men che tutti i dimoranti in Africa, di stirpe e di ricchezze cospicui, come seguaci delle parti d’Alessandro, nè aveavi affatto chi sperare potesse mercede, gli uni venendo uccisi e gli altri spogliati delle proprie sostanze: si menò di più nella stessa Roma trionfo pe’ delitti commessi in Cartagine. Così correano gli affari di Massenzio dopo i riferiti avvenimenti, e mentre non solo per la Italia, ma in Roma stessa il tutto procedeva con somma crudeltà ed arroganza.

Costantino, avutolo già in sospetto ed ora vie meglio, prepara vasi a guerreggiarlo; ragunate dunque genti tra’ barbari caduti in suo potere, tra Germani ed altro Celtiche nazioni, compresavi la Britannia e formato un esercito di novantamila fanti ed ottomila cavalieri pas-