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50 | ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA. |
e dai Romani chiamati a battaglia, i barbari, di contro a campo sulla opposta riva, quanti di essi ebberne mezzo valicarono il fiume, e venuti alle prese molti soggiacquero a morte, ed altri caddero in poter del nemico. Il resto addimandata pace, ed ottenutala coll’obbligo di restituire per intiero il bottino ed i prigionieri, non consegnò il tutto. Laonde Probo montato in collera1 mentre si ritiravano fu loro addosso, ed a buon diritto ne pigliò vendetta, molti uccidendone ed impossessandosi del comandante Igillo. Mandò poi nella Britannia i rimasi in vita e caduti nelle sue mani, ove giunti a stabilirsi, ogni volta, che tramate eranvi sedizioni rendeano utili servigi all’imperatore.
Narrate le guerre da Probo sostenute lungo il Reno, è uopo non passar con silenzio neppur quelle dagli Isauri cagionate. Lidio2, Isauro di stirpe e cresciuto ne’ ladroneggi, raccolta gente dell’egual suo calibro dava il guasto a tutta la Panfilia e la Licia. Riunitesi le truppe onde toglier di mezzo que’ ladroni, egli, conoscendosi nella impossibilità di far petto al Romano esercito, si trasferì a Crimna, città della Licia in dirupato luogo, ed in parte da altissima fossa munita. Rinvenuti di molti ivi a ricovero come in luogo forte e cinto di mura, ed osservato che il nemico intento all’assedio stringeva fortemente il sito, ridussene, atter-