Condotte a fine, giusta il narrato, le precedenti cose, Probo riportò vittorie sopra i barbari in due guerre, l’una capitanata dalla sua persona, e commessa a un duce l’altra. Estimando poi necessario il soccorrere le città in vicinanza del Reno ed infestate dai barbari, dirizzò il passo con truppe a quella volta. Cominciata la guerra e da per tutto opprimendo la fame, una dirotta pioggia recò insiem col l’acqua frumento in copia tale che in molti luoghi formavansene di per sè mucchj. Sorpreso ognuno da cotanto incredibile miracolo, non aveavi da princìpio chi ardisse toccarlo, e valersene contro alla fame. Se non che fattasi la necessità superiore a qualsivoglia temenza, cotto il pane e mangiandolo e’ ristoravansi, e terminavano, per la buona ventura del comandante, quasi direi senza fatica al mondo vincitori, que’ marziali cimenti; ad altre imprese ancora pose di leggieri fine. Di più, forte pugnò co’ Logioni, popolo della Germania; rottili, fatto prigioniero il duce Sennone col figlio, e addivenuti quindi supplichevoli accordò loro la sua protezione, ricuperati di questo modo i mancipj e tutto il bottino di che erano possessori, accommiatolli, mediante alcuni patti, unitamente al duce stesso col figlio.
Guerreggiò in seguito i Franchi, e superatili valorosamente col mezzo de’ suoi capitani, si dispose ad assalire i Burgundi e Vandali, ma vedendosi minore di forze pensava come distaccarne qualche parte dai nemici e contr’essa tentare da prima la sorte delle armi. Propizia nel secondare il divisamento mostroglìsi la fortuna, poiché occupate dagli eserciti le ripe del fiume,
Zosimo. Della nuova Istoria. |
|
4 |