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38 ZOSIMO. DELLA NUOVA ISTORIA.

più cospicui, e sopra tutti chiarissimi per nome di valore, della pretoriana coorte. Di più avea seco i Mauritani cavalieri e le Asiatiche milìzie di Tiana, della Mesopotamia, Siria, Fenìcia e Palestina coraggiosissimi di verità nelle pugne. I Palestinesi finalmente alle consuete armi univano mazze e bastoni. Venuti all’aringo gli eserciti, parve ripiegasse la Romana cavalleria per non rimanere occultamente e fuor d’ogni aspettazione circondata dalla moltitudine de’ cavalieri Palmireni superiori di numero e posti all’intorno dell’imperiale ordinanza. Costoro, al ritirarsi del nemico abbandonate le file per incalciarlo, travolserne affatto i divisamenti, poichè trovandolo ben inferiore di numero assai lo tempestavano. Dopo molta strage in fine l’esito di tutta la zuffa si ridusse a dipendere dalla bravura de’ pedoni, i quali osservato lo schieramento de’ Palmireni rotto, pigliarono ad assalire i disordinati qua e là sparsi. Ebbevi allora eccidio, gli uni colle armi consuete molestando gli avversarj, ed i Palestinesi colle mazze e bastoni menando colpi ai coperti di metalliche o ferree loriche, foggia di combattere cui è uopo attribuire gran parte della vittoria, sbigottirono gli avversari colle percosse di nuovo conio. I Palmireni fuggendo precipitosamente calpestavansi a vicenda, e riportavan morte dal nemico. Apparve di poi il campo della battaglia pieno di cadaveri d’uomini e cavalli, ed i sottrattisi dallo sterminio ripararono in Emisa.

Zenobia afflittissima, nè a torto, per la tocca sconfitta, iva consultando premurosamente intorno al da