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consilium initis? Quorsum hoc navale frumenlum, ac superfluutn onus, ignavia magistrum? Nihil enim ad expugnandum difficilius, nihil pervicacius est, quam venter, sitamque in manibus habere spem salutis. Quocirca, si quid me audies, nauticum hunc apparatum valere jubebis, languoremque ex eo ad fortissimum hunc exercitum reileuntem eie. Nè Giuliano ti mostrò punto esitante a si buone ragioni, onde S. Gregorio ripigliando il tuono profetico: Naves ignis con/lagrabat: fru mentum nullum erat: ac risus insuper accedebal etc. Perchè dunque il La-Bleterie (a), ed il tig. Gibbon mettono in bocca al Persiano una lunga ed artifiziosa aringa, dove trovansi riunite le reali ragioni che indussero Giuliano ad abbandonare la flotta alle fiamme, da lui espresse già in Ammiano ed in Libanio, le quali rendendo meglio ordita la rete tesa dal barbaro, rendono altresi più verosimile la credulità di Giuliano, ed il racconto del Nazianzeno? di questo racconto, non solo non fa cenno alcuno Libanio, ma nè Zosimo, nè Eutropio, che militarono con Giuliano nella guerra persiana. Quanto all’autorità di A. Vittore addotta dal La-Bleterie, a noi basta sapere ch’egli è il panegirista di Costanzo.

(96) Gibbon, de la Dècad. etc., cap. 34.

(97) Digesto itar/ue consilio cum primatibus super Ctesbphontis obsidio, itum est in voluntatem quorundnm,Jacinus audax et importunum esse noscentium id aggredì, quod et civitas silu inexpugnabilis dejendebalur, et cum metuenda moltitudine protinus Rex affare credebatur. Aulii., lib. 33, cap. n.

(98) Il sig. Gibbon, cap. 34, sembra restare sospeso da questa difficoltà.

(99) Amm., lib. aa, cap. 11.

(100) Amm., lib. 34, cap. 13.

(101) Giuliano stesso ne adduce sommariamente le ragioni

(a) Vie de Jul^pag. 47 < • Storia della Decad. ce., cap. af.