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)’attenzione di ogni principe prudente, anche non animato dall’odio di religiosi partiti. Egli erasi mostralo pericoloso a Costantino, area forzato Costanzo a ritornarlo alla sede arciTescorile di Egitto, sotto l’alternalira di un’aspra guerra con suo fratello in Occidente, ed insegnato arca col proprio esempio nei deserti della Tebaide, che può talrolta la forza dell’opinione contrastare non senza frutto con quella dell’armi. Dopo l’uccisione di Giorgio profittando dell’editto di Giuliano che restituirà i rescori alle vacanti loro sedi, Atanasio rientrò in quella di Alessandria. Giuliano pretese che l’editto liberasse dall’esigilo senza porgere diritto alla Sede. Questa è la cagione che allegasi nell’ordine che gli commette di sgombrar daU’Egitlo, ma dalla lettera al prefetto Ecdizio, dove ducisi che non ancora sieno stati eseguiti i suoi ordini contro il rescoro, e da quella con.cui risponde agli ortodossi d’AIessandria che ricercavangli, a quanto sembra, il ritorno del loro primate, è chiaro che l’ingiusta eccezione che dal principe per lui facerasi, era un’onorevole testimonianza dell’operosa sollecitudine e delle umane arti di Atanasio per la diffusione della fede. Jul., epist, n. 6, 26, 5». Che poi Giuliano tramasse altresì contro la sua vita, lo afferma il Crisostomo e vi consente il La-Blelerie (a), e se il primo lanciando un’accusa che, come onda dal margine, rimbalza dal carattere di questo principe, vedesse in un apostata un assassino, ed il secondo alla sua sentenza aderendo, soddisfatto abbia ai doveri di critico, lasceremo ad altri il giudicarlo.

Non a torto viene biasimata l’ingratitudine di Giuliano verso Marco vescovo d’Aretusa, uno di coloro che a detta di S. Gregorio (b) ebbero parte nel sottrarre la sua infanzia dai pericoli del tumulto militare del palazzo, e che ora soffriva

(a) Vie de Jul., pag. io3. (’) Orai, 3, pag. 5a.