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gani pure festeggiavano I’ Epifania de’ loro numi, ossia la loro.‘fpparizionc in terra, che tanto suona quella greca parola, e che celebri erano specialmente quelle di Mercurio e di Apollo. Forse cadendo circa il tempo dell’Epifania cristiana quella di qualche nume del gentilesimo, potè in tal caso aver avuto luogo la restrizione mentale di Giuliano pretesa dal signor Gibkon, c di cui più innanzi abbiamo favellato. V. intorno all’Epifania dei pagani Spaneim de usu et praestantin numismatumi Discrt. il.

(58) DcscriTcsi la sua marcia da Zosimo, lib. 3, e da Amui., lib. ai. Giuliano, come il palesò altresì nella guerra persiana, fatto area i suoi studj militari sopra Senofonte. V imitazione di Ciro, soleva sempre occupare- un grande spazio di terreno onde accrescere la fama delle sue forze.

(59) Erasi egli impadronito de’ magazzini militari stabiliti lungo il Reno, e appiedi del Cinisio. Jul- ad Alhen.

(60) Così sembra conchiodere Ammiano, ottimo giudice, sebbene la ritenesse per guerra travagliosissima (a). S. Gregorio chiama la morte dell’imperatore opera del veleno procuratogli dall’apostata (5). Se, come dobbiamo credere, lo spirilo dei trapassati è capace di sentimento, ed il peccato d’apostata fosse remissibile, il martirio clic sofferse quello di Giuliano per opera del Nazianzcno, non potrebbe in qualche guisa non avere alleviato il peso della sua dannazione. In qual modo un Santo, un così gran lume della Chiesa, potè lanciare con sicura coscienza un’accusa di parricidio contraddetta dalla testimonianza di tutti gli scrittori contemporanei che di naturai morte fanno morire Costanzo? era d’uopo distruggere l’opiuione invalsa presso i pagani che gl’Iddii stessi promesso avessero a Giuliano l’impero, c che la Divinazione

(a) Lib. si, cap. i3 c 14. (l) Orai. 4, pag. Gl.