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media, famoso capo dell’arianesiino, e ben diverso da Eusebio di Cesarea. Simulò egli per servire a Costanzo, un testamento di Costantino nel (piale il principe rivelava d’essere stato avvelenalo da’ suoi fratelli, e raccomandava a’ figli la vendetta. Una tal nuova diflnsa ad arte nell’esercito, provocò la sedizione che offerse origine a quella tragedia. Accenno questo fatto sulla fede di Filostorgio (n). Esso non trovasi in Auiuiiano, ma la parte dell’o|>era che in ordine cronologico avreblic dovuto contenerlo, non pervenne sino a noi. Consolando per altro due interi capitoli a narrare i vizj ed i delitti di Costanzo, il chiama sterminatore di tutto it suo parentado, ed uomo che per assicurare il suo dominio imitò la crudeltà dei Domiuani, dei Comodi e dei Caligola (b). Carnefice della propria casa l’appella anche sant’Alanasio (c), ed Eutropio (</) autore il dice della sedizione. Se egli avea d’uopo di un pretesto per eccitarla, il carattere di Eusebio era singolarmente proprio a somministrarglielo, ed a rappresentare la parte del dramma attribuitagli da Filostorgio. Del giuramento preso da Costanzo per la sicurezza de’ suoi congiunti, parla lo stesso Atanasio nell’Epistola testè citala, ed a quello sembra alludere il nostro autore allorchè afferma che i giuramenti di suo cugino tanto sono leali che meritano di essere scritti nella cenere (e). Il La-Bleterie si limila a soli sospetti a carico di Costanzo (f), ed il pio Tiraboschi (£) affermando il consenso degli scrittori intorno al reo carattere di questo principe, stima di dover col silenzio rispettare il nome del S. Vescovo di Nazianzo suo panegirista.


(a) Lib. a, cap. 18.

(b) Lib. ai, cap. i5.

(r) Epist. ad Solit.

(d) Brev. n.° X.

(«) E<< lapfxt yfxp’ut. Jul. ad Alhcn.

(/) Vie de Jul., pag. j 8.

(g) Storia, cc., lib. 4, pag 3j5.