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non sta da dubitare che gii ultimi tratti che servono a formare la satira ed a esagerare i caratteri, debbano dirsi proprj della natura del componimento, non di quella dei personaggi in esso introdotti. AmmianoG 1 già avvertito avea che ivi i costumi de’ suoi Antiochesi rappresentansi deformi oltre il vero, e noi con giusta illazione dobbiamo conchiudere lo stesso di quelli del nostro autore, senza il quale contrasto di pitture non avrebbe potuto romper fuori la satira. Del resto l’umana debolezza, nella considerazione de’ costami e delle opinioni, sembra consigliarci ad una più prudente indulgenza. Le sette filosofiche non altrimenti che le religiose, inspirarono in ogni tempo nn fanatico zelo a’ loro clienti, e le età successive che s’arrogano il diritto di spargere il ridicolo o il vitupero sulle opinioni e sulle dottrine delle antecedenti, obbliano ebe le loro dottrine e le loro opinioni saranno esse stesse materia di ridicolo e di vitupero’ all’età posteriori.

(2) In Occidente Massimiano, Costantino e Massenzio, in Oriente Gallerio, Massimino e Licinio. An. 308.


(3) Costantino avea avuto Crispo da Minervina, e da Fausta Costantino, Costanzo e Costante. I nepoti erano Dalmazio ed Annibaliano figli di Dalmazio fratello di Costantino. Al secondo di questi fu prima dato il titolo di Nobilissimus, e più tardi quello di Rex, nomi nuovi entrambo nel rango de’ principi romani. Il suo imperio estendevasi sul Ponto, sulla Cappadocia e sulla picciola Armenia. Ammiano fa menzione di questo re favellando di Costantina moglie di lui e figlia dell’imperatore Costantino: aveala, dic’egliG 2, prima data in isposa al re Annibaliano, figlio di Dalmatio suo fra-

  1. Lib. 21, cap. 13.
  2. Lib. 14, cap. 1. Costantina passò poscia in seconde nozze a Gallo.