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quest 1 ultima città, eletta dai destini se non ad oseurare la sua gloria, a sospendere il corso delle sue imprese.

Questa vasta e popolosa città (90), capitale delI’Assiria, e residenza estiva dei re di Persia, giaceva sulla sponda occidentale del Tigri da cui quasi tutta era circondata, rimpetto alla picciola città di Cocche, che a guisa di castello fronteggiavala, situata sulla sponda orientale del fiume stesso. L’esercito venne a prendere posizione in faccia a Cocche -. Noi abbiamo veduto seguitarlo la sua flotta-, e salire l’Eufrate. Questo fiume entrando nell’Assiria, scaricava a Maceprata le sue acque sul Tigri a mezzo di un artificial canale, detto Canale del re, che giungeva sino a Ctesifonte, e scorreva appunto tra Cocche, e la capitale. L’armata, entrata in sì fatto canale, se per esso continuato avesse il suo corsa sul Tigri, le sarebbe slata forza disgiungersi dal suo esercito a cagione dell’, intermedia posizione di Còcche, e sforzare il passo fra la città e la fortezza nemica. Ragioni di una a noi ignota efficacia, debbono avere distolto Giuliano dall’intraprendere.l’assedio di questa ultima, onde alla sua flotta riunirsi, se anche Trajano anzichè oppugnarla, fatto n’avea costruire, un nuovo canale che, lasciandola a sinistra, riceveva Tacque del vecchio per versarle direttamente sul Tigri. Un tal latto però celalo rimanere non poteva a Giuliano, a cui tutta era presente la milizia de’ suoi antecessori nella Persia. Avvegnachè, con infiniti travagli, si rinvennero e si purgarono le antiche tracce di quell’alveo, e scaricatevi le acque dell’Eufrate, la flotta dopo trenta stadj ,di cammino sorlì trionfante sul Tigri.