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di rintuzzarli, e di tal modo, come chi una pur necessaria ingiustizia rintuzza, o come padre sgrida i figli non tanto della turpezza d’una colpa, quanto del troppo ’ diligente esercizio di una pericolosa virtù:

Non deesi però tacere che a difesa di Giuliano soglionsi addurre le antiche accuse contro la condotta dei Cristiani, che imprudentemente la moderazione provocavano del loro signore, cnoi per avventura fissando la nostra credenza nel giusto mezzo delle opposte sentenze d’un vinto e d’un vittorioso partito, sperar possiamo di ifon errare gran fatto ne 1 nostri giudizj. Senza dubbio, rendesi malagevole ad immaginare come ne’ seguaci d’una religione tollerata potesse rinvenirsi una sì incauta arroganza, e spesso una sì sfrenata licenza (79); ma arduo riesce dèi pari conciliare con. le massime della libertà religiosa, l’impunità de’delil-. ti de’Pagani di Siria, e d’Alcssàndria (80),, e si dirà troppo aversi alla ragione di stato conceduto nella persecuzione e nell’esigilo del sublime santo e solitario intrepido della Tebaide. - ’

Qual posto dunque conchiuderemo che occupar debba Giuliano fra gl’inimici del Cristianesimo? l’appelleremo col Tillemont in commercio co’ demonj, o con Libanio in istretta consuetudine cogl’ Iddìi (81)? dovrà ’ egli coi birilli, co’Grisostomi, co’Nazianzeni annoverarsi fra i più crudeli tiranni della Chiesa, o cogli scrittori Gentili come il più perfetto esempio di religiosa tolleranza? chi affermasse essere stato Giuliano il più virtuoso nemico del Cristianesimo, non direbbe a nostro dyv,iso cosa assai lontana dal vero. Nocque come nem -