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Ma la più inslralliva parie della vita d’un principe quella si è certamente che considera P esercizio delle sue passioni abbandonate alla sicura licenza del potere assoluto., e le conseguenze ch’esse ebbero sulla prosperità e sulle sciagure de’ popoli. La principale passione di Giuliano, quella che tutta mutava la vita sua in un solo sentimento e pensiero era la gloria, la seconda, la religione o il ristoramento del paganesimo, e forse parte non era pur essa che della prima, intenta con mentite sembianze a ingannarlo. Se il cangiamento di fede fosse stato in Giuliano la tranquilla risoluzione d’una mente speculativa che elegge la via della sua salute, senza però abbandonarsi ai delirj d’ un cieco fanatico zelo, sembra che quelle stesse umane ragioni che, per avventura, ad accoppiarsi vennero alle divine,

onde determinarlo a procacciarsi nel favore dei vecchi credenti un ausilio contro le arti di suo cugino ed i pericoli della propria privala sua condizione, dovuto avrebbono altresi nella sicurezza del trono persuaderlo a quella imparziale e liberal tolleranza d’atnbiduei culti (poichè ambidue con pari o poco diversa fortuna signoreggiavano), che meglio accordar potesse i doveri della sua coscienza con quelli della sua politica. Ma quali che siano state le remote cagioni che il trassero all’apostasia, la superstizione ben presto venne ad affascinare il suo spirito, e questo a traviare tal volta miseramente il suo cuore. In una sola sentenza crasi espressa la volontà dcgl’lddii nella sua iniziazione: esorlavanlo essi a salire all’impero, ma in egual tempo risolutamente ordinavangli di stabilire il lor cullo) così