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perchè, abbandonata Basilea, penetrò in un baleno nell’interno della Selva nera od Ercinia, dove celatosi a disegno onde a smarrir venisse la traccia del suo cammino, il mondo per molti giorni ignorò la sua sorte. Dalla Selva nera, sbucando con incredibile sollecitudine a Ralisbona, impadronitosi colà d’una flotta militare che stava a guardia del fiume, imbarcò in essa i suoi soldati, e dopo undici giorni di navigazione giunse sotto le mura della capitale dell’Illirio, innanzi che ivi s’avessero le nuove della sua partenza da Basilea. Premiata in Sirmio la festosa accoglienza del popolo con una giostra di carri, poichè il terzo giorno dopo il suo arrivo le divisioni di Giovio e di Novità venule già erano a riunirsi seco lui, marciò ei senza posa sopra la ricca e popolosa Naisso nella Dazia mediterranea, onde occupare le scoscese gole dell 1 Emo, ossia il celebre passo di Succi, da cui fronteggiansi le provincie orientali, e che nell’estremità dell’Illirio separa quinci la Dazia e la Sardica o la moderna Sofia, quindi la Tracia e la Macedonia, e con la lunga catena de’ dirupati suoi monti sembra destinalo a dividere per sempre i due Imperi.

Ma intanto che l’acquisto di si ricca e bellicosa re^ gione somministrava a Giuliano nuovi mezzi alla guerra, e che la prospera fortuna faceagli correr pronta all’obbedienza l’Italia, la Macedonia e la Grecia, le nuove d’Europa c la ritirata di Sapore richiamavano suo cugino a grandi giornate verso l’occidente. Non si di leggieri però rivolgere poteansi contro il domestico nimico i preparamenti d’una guerra lontana. Mentre deboli