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finniche cosa intrapreso onde rimuovere dal del mondo un debole e crudele tiranno.

Questi principi entrambo fecero in appresso quanto occorreva, l’uno a spianarsi la strada alla fortuna colla sua virtù, l’altro ad agevolarla al suo nemico co 1 proprj errori. Costanzo accolse le nuove di Gallia con imprudente disprezzo. Anzichè scendere in diligenza a spegnere un incendio nascente, fortificare il Danubio, sua prima e naturale frontiera, e presidiare l’Italia, intento a muover guerra a Sapore, continuò la sua marcia attraverso l’Asia, lieto d’aver ordinalo arrogantemente al suo rivale che rientrar dovesse nel primo suo posto di dipendente ministro, al quale solo patto sarchiargli stato lecito sperare in dono dalla pietà del suo signore la vita. Giuliano d’altra parte frappose ritardi, ricercò con ogni maggior istanza la pace, mise fiducia e negligenza nel suo nemico, ma con grande sollecitudine apparecrhiossi in pari tempo alla guerra. Maturala ogni cosa, e disperando ornai della reciproca concordia, convocò nella piazza di Bellona una militare assemblea a cui lesse le lettere dell’imperatore. Giunto là dove ei promettevagli in dono la vita se deposta avesse la dignità, I’ esercito esclamò: Giuliano Àugusto continua a re. gnare per l’autorità del popolo e della repubblica che hai salvala (57), e Giuliano non tardò a soggiungere, che agli immortali Iddìi, e non al carnefice della sua casa, commessa avrebbe la cura di sè medesimo. Con queste parole egli pubblicò la sua fede, e la guerra contro Costanzo.

Avvisando che la guerra, c spezialmente la civile,