che trassero a sedizione l’esercito erano fuori della potestà di Giuliano. Coi pochi soldati di Gallia, senza
che un nazionale avvenimento sorgesse ad accrescerne il
numero ed a riaccenderne il coraggio, pensar egli non
poteva d’accingersi a tanta impresa, e contrastare con
(ulte le restanti forze dell’impero. Ma dichiaratisi i soldati, e già avvenuta la sedizione, diremo noi che con arte
e sagacità non ne regolasse a proprio profitto! movimenti? Lupicino comandante della cavalleria, principale ministro di Costanzo, a cui spettato avrebbe il dissuadere
o frenare i soldati, trovossi assente dalle Gallic per ordine del generale (50). Aperto avendo una fiata l’esercito la sua volontà, non lasciavagli più libertà nella
scelta la ribellione’, eragli d’uopo o vincere col nuovo,
o perire vittima dello sdegno del vecchio principe. Poteva dunque Giuliano simulare insicurezza un’avversione alla porpora, ed opporre una resistenza che, mentre
mezzo era validissimo a meglio accendere e confermare i
desideri di una disordinata moltitudine, offeriva altresì
verso Costanzo una giustificazione non solo onesta ed
opportuna, ma atta in singoiar modo a salvare la fama
del nuovo Augusto. Non mai si seppe l’autore de’libelli
sparsi fra le legioni che sopra ogn’altra cosa volsero a
commuoverle, nè per cui mezzo fossero stati diffusi.
Non fu, concedesi, per suo avviso che i soldati in
partendo pigliassero la strada di Parigi (51), nè ch’ei
gli arringasse, ciò che valse a rinfrescare le piaghe e
ad offrire nuova esca al tumulto^ ma se pericoloso sembrar poteva un ultimo congresso, pericolosa novità del
pari sarebbe stata la partenza d’un esercito usqito di
Prefazione di S. P. alle Op, se. di Giuliano. 3