Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/375


25

di lode che della virtù e castità sua fanno gli scrittori cristiani e pagani (34). Ma queste non polrebbonsi per avventura riputar dalla parte de’ Pagani come espresse dal bisogno di conciliarsi appo Costanzo una possente mediatrice di religiosa tolleranza, e dalla parte de’Cristiani come l’ordinario tributo di adulazione verso chi l’animo governa del principe? lasceremo ad altri darne sentenza.

Checche ne sia di ciò, allorchè Giuliano venne istruito per la prima volta della sua elezione, mostrò d’accoglierne la nuova con grande rammarico (35). I benefìzj di Costanzo, i domestici esempj, ed il recente assassinio di Gallo poteano, senza dubbio, inspirargli un giusto timore, ma riesce estremamente malagevole a credere verace l’abborrimento alla porpora in un principe che pervenne all’impero col mezzo d’una militare sedizione. Noi di ciò dovendo altrove favellare, avremo allora I’ opportunità di bilanciar i suoi sentimenti. Debbonsi intanto le sue presènfi ritrosie riputar in parte anche come il mezzo più valido a calmare l’inquieta diffidenza di Costanzo. Poteva Giuliano riporre una giusta fiducia di sicurezza su quella reale necessità che costringeva il nemico suo a seco lui dividere le cure del móndo, e fidare finalmente eragli lecito o nella propria sommersione, od anche in quegli avvenimenti che nella sua nuova qualità di Cesare più dà presso governati avrebbe e diretti.

Da gran tempo la Gallia appellava le cure ed i pronti ripari del suo signore. Costanzo, seguitando l’esempio de’ suoi antecessori, invitato aveva a scendervi i barbari