tione di Parigi, e comechè non possa rivocarsi in dubbio ch’egli in appresso per semplice smarrimento della ’
sua ragione ogni confine di superstizioso zelo eccedesse,
allora pure che i più gravi interessi della repubblica a
moderati consigli persuadere il dovevano, tuttavia noi
non possiamo credere che a pienamente determinare la
sua apostasia, concorsi in qualche guisa non sieno anche i comuni, ma efficaci molivi della politica e dell’ambizione (24). Difficile cosa è immaginare che un nipote di Costantino aspirar non dovesse al trono degli
avi suoi, e il sangue fraterno di cui questo circondato
avea suo cugino, maggiori spirili onde pervenirvi aggiungere doveva ad un animo vigoroso. Come la palestra l’atleta, un grand’ingegno ama il teatro dove far
prova delle sue forze, e la vita di questo principe palesa abbastanza che tanto non aveagli fortificato il petto
la filosofia, da produrre in lui quel magnanimo disprezzo
degli uomini, che considera la natura delle cose indipendentemente dall’opinione di quelli. Il fanatico zelo
di Costanzo dichiarava nemico del suo principe chi nemico era della sua religione, e Giuliano potè osservare
con opportunità che questi nemici che nei numerosi seguaci del paganesimo la imprudenza di suo cugino formavasi, assai volentieri seguitata avrebbono la causa
d’un principe che la mancanza di figli in Costanzo e
l’uccisione di Gallo dovevano far riguardare come l’erede
presuntivo dell’impero, ma che non pertanto sino a che
Costanzo regnava, sicuro tener non poleasi della vita
neppure. Era inoltre il culto degli Dei la religione ancora della più colta e gentile parte della società, e Giu-