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tardi in Eieusi, ed in tal guisa col cullo degli Dei venne eziandio a consentire ai delirj della teurgia. Fino dalla prima sua infanzia la volta de 1 cieli sparsa d’innumerevoli mondi, colpito avea gagliardamente la sua fantasia. Più volte immerso in una cara ebbrezza di sensi, fu veduto solitario ed immoto contemplarne P ineffabile abisso. Quindi anche ne’ suoi traviamenti quella parte d’errore per sè togliendo che ottenere può qualche grazia, siccome quella che più alta sembra ad abbagliare un grande spirito, la sua magia altro non fu che una specie d’astrologia (25), e per grande che debba dirsi il rumore che di essa fecero i nemici di lui, agevole cosa sarebbe, noi crediamo, provare di’ egli noa ebbe orecchj pe’ suoi prognostici che quando furono a quelli della politica e della ragione di stato conformi. Non pertanto mostrò egli talvolta di prestar fede a stravaganze siffatte, e del suo errore parteciparono tant’altri grand’uomini dell’antichità. Diremo noi che fortificato essi non avessero il loro spirito con ogni specie di virile abitudine e di virile disciplina? e la maravigliosa natura di Germanico e di Giuliano, indocile sarebbe stata alle squisite dottrine della perfettibile umanità?

Ma non s’obbliò già di rivelare in quella iniziazione P arcano che più tornare potea vantaggioso ai settarj, nè al principe per avventura si ingrato quant’egli affermar seppe in appresso: gl’Iddìi promettevangli l’impero, ma questa promissione annodavasi alla causa stessa degli Iddìi ^ egli doveva altresì ristabilire il lor culto. Per luminose che a noi si offrano le apparenze dell’innocenza di Giuliano nella tumultuósa sua eie-