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SESTO LIBRO 311

camminatosi verso i Liguri costrinse pur essi a riconoscere la signoria d’Attalo.

Onorio, per tornare a lui, animava con lettere le Britanniche città a provvedere alle faccende loro, e scompartito a mo’ di premio infra le truppe il danaro inviatogli da Eracliano conciliavasi ovunque, menando vita quietissima, la militare benevolenza. Eracliano poi munito avendo con numerose milizie tutti i porti occupati nell’Africa impediva che approdassero a quelli Romani provvigioni di frumento, di olio e di vittuaglia comunque indispensabile ai bisogni della vita, per lo che in Roma ebbevi fame più grave di prima, ed i rivenduglioli occultando ogni commestibile, fiduciosi di trarre a sè tutto il danaro, mercanteggiavano a prezzi dalla stessa loro ingordigia stabiliti. Donde sì tanto crebbero là entro le angustie, che gli spasimanti di vedere infìno i corpi degli uomini assaporati udivansi ne’ giuochi Circensi dar stato alle voci: Metti il prezzo alla umana carne.

Attalo all’udirne passato a Roma vi convoca il senato e proposta la consultazione si abbraccia unanimemente il consiglio di mandare in Africa Romane truppe e barbari, fidandone a Druma il comando, a quel Druma, ripeto, della cui buona volontà e fede avute per lo passato aveansi luminosissime pruove. Il solo Attalo con altri pochi non consentiva al giudizio dei più, volendo non si spedisse uom de’ barbari colle Romane truppe. Il dì che Alarico tendea a privarlo dell’impero, spintovi già molto prima dalle continue accuse di Giovio. Volendo pertanto compiere il suo divisamento lo con-