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20 | ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA |
veggendo il difendere tolta la repubblica, trascuravano per intiero ogni luogo posto fuori di Roma. Laonde i Gotti novamente, i Borani, gli Urugundi e li Carpi, saccheggiando le città dell’Europa spogliavanle di quanto vi rimanea. I Persiani invadevano l’Asia, ed occupata la Mesopotamia, procedevan oltre nella Siria medesima insino ad Antiochia. Espugnata alla perfine questa metropoli di tutto l’oriente, uccisa parte de’ suoi abitatori, parte condotta in ischiavitù, e distrutti gli edifizj di privata e pubblica ragione senza incontrarvi ostacolo, riparavano pieni di ricchissimo bottino alle proprie case. E certo riusciti sarebbero ad impadronirsi dell’Asia tutta se allegri della fatta preda e bramosissimi di conservarla, divisato non avessero di trasferirsi con essa in patria.
Gli Sciti poi, quanti erano a dimora in Europa, menandovi sicurissima vita, messo ora piede anche nell’Asia, portato aveano lor armi devastatrici nella Cappadocia, in Pisinunte ed Efeso. Il di che Emiliano imperante le Pannoniche legioni, animatele come seppe il meglio, poco disposte essendo a cimentare la prospera nemica fortuna, diedesi improvviso ad assalirli; fattane grandissima strage, ne travalicò i confini, e data morte a quanti raggiunsene, fuor d’ogni speranza tornò al Romano impero i giacenti sotto al barbarico furore, ed in premio dell’operato i suoi militi lo innalzarono al trono. Ragunate poscia le schiere di que’ luoghi, addivenute mercè la ottenuta vittoria più coraggiose, mosse alla volta d’Italia per chiamarvi a battaglia lo sprovveduto Gallo. Costui, affatto all’oscuro delle orientali faccende,