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290 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

avendo il continuo esercizio delle armi dato al popolo Romano attitudine di presentarsi in campo. Basilio originario di Spagna fu eletto a quest’ambasceria insiememente con Giovanni, prefetto in altri tempi degli imperiali notai, detti tribuni, siccome personaggio noto ad Alarico e valente pacificatore. I Romani poi non erano ben certi che lo stesso Alarico proseguisse a cingere d’assedio la città, racconsolati qualche poco da voce per lo innanzi propalatasi di aver egli spedito a far sue veci un favoreggiatore delle parti di Stilicone.

Gli ambasciadori venuti al nemico presero vergogna della ignoranza in cui il popolo Romano sì lungamente stato era, e manifestarongli ad una le proposte del senato. Alarico ascoltavali, e giunti alle parole che il popolo Romano trattando le armi era pronto ad usarne, rispose: Il fieno più è spesso, più agevolmente vien segato; e poscia con fortissimo sghignazzare motteggiò i legati. Rivolto quindi il discorso agli accordi, proferì termini eccedenti ogni barbarica insolenza, dichiarando che porrebbe soltanto fine all’assedio quando impossessato si fosse di tutto l’oro ed argento, di qualunque suppellettile e de’ barbari mancipj entro quelle mura. Qui addimandatogli da uno de’ legati, che mai rimarrebbe ai cittadini privandoli si compiutamente del proprio? Le anime, fu la risposta. Gli ambasciatori, uditene le intenzioni, chiegongli licenza di abboccarsi cogli assediati per le opportune deliberazioni. Ottenuta una tregua e’ manifestano al senato i ragionari fatti da ambe le parti durante l’ambasceria. I Romani allora persuasi che Alarico e non altri molestasse la città