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278 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

di Romane legioni co’ loro duci, onde tutti insieme partecipassero i pericoli di questa guerra. Egli poi andrebbe nell’Oriente, avutone dal principe il comando, munito di lotterà colle istruzioni di quanto doveavi operare.

L’Augusto, pronto a reputarne conforme a giustizia ogni parola, scritto all’Orientale imperatore e ad Alarico, partì da Bologna. Stilicone trattanto soggiornatovi omise l’andata nell’Oriente ed il recare ad effetto veruna delle convenute deliberazioni, trascurando pure di mandare a Ravenna o altrove le milizie a quartiere in Ticino, ond’elle, colta l’opportunità di presentarsi, nel passaggio, al principe, non lo stimolassero ad intraprese di nocumento alla sua persona.

Egli consapevole, per verità, a sè stesso di nessun cattivo consiglio verso l’imperatore e le truppe, così operava. Un Olimpio in cambio, originario del Ponto Eussino, elevato ad illustre grado nella palatina milizia, covando nel suo interno, sotto colore di cristiana pietà, grande fellonia, spesso nel praticare col principe, fingendo probità e modestia, dava stato, omericamente esprimendomi, a molti imprudenti ragionari per renderne l’animo avverso a Stilicone, dichiarandogli che questi brigato avea l’andata in Oriente per insidiare alla vita del minorenne Teodosio, e mettere in trono il proprio figlio Eucherio; nè altramente la discorrea coll’imperatore, offertoglisi acconcio tempo nel viaggiare insieme. Arrivato di più a Ticino, egli, visitando i militi infermi (altro principale scopo della mentita sua modestia) spargeva eziandio infra essi eguali calun-