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DI ZOSIMO

CONTE ED AVVOCATO DEL FISCO


DELLA NUOVA ISTORIA


LIBRO QUINTO




Arcadio ed Onorio, pervenuti al supremo comando, sì pareano di solo nome imperadori, essendo in effetto il principato Orientale nelle mani di Rufino e quello d’Occidente abbandonato all’arbitrio di Stelicone. Tutte le controversie a simile venivano da loro con grande licenza diffinite, riuscendone vittorioso chi mediante danaro comperava il giudizio, ovvero in forza di tal quale amistà conciliavasi il buon volere del giudice. Di questo modo eglino rendeansi possessori dei beni di coloro che la comune degli uomini reputa fortunati. Altri parimente allettandoli con doni evitavano le calunnie, ed eranvi pur di quelli, i quali da lor posta cedeano il proprio all’uopo di ottenere magistrature, o di promovere sinistri alle città. Moltiplicatasi ne’ popoli, senza eccezione, ogni maniera di scelleraggini, le ricchezze da ovunque si fosse riboccavano in copia negli abituri di Rufino e Stelicone, i principi non attendendo un vero nulla agli affari, e qualunque