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16 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

trono, pose mano alla spedizione contro de’ Carpi già predatori de’ luoghi prossimani all’Istro. Venuti a battaglia, nè potendo i barbari far petto all’impeto dei nostri, riparano colla fuga in un castello, ove poscia vengono assediati. Ma vedute lor genti qua e là disperse novamente riunirsi, pieni d’animo uscendone attaccano i nemici. Se non che inetti a respignere l’urto de’ Mauri, cominciano a parlare d’accordi, e Filippo volentieri consentitovi abbandona quel luogo. Suscitatisi intrattanto nella repubblica tumulti, altre delle orientali provincie gravate essendo, nè poco, dalle riscossioni de’ tributi, ed in altre addivenuto Prisco, a motivo del commessogli rigido comando, incomportabile a tutti, scelsero Papiano1 a loro capo, ed i Misj ed i Pannonj dichiararonsi ligj di Marino.

Filippo conturbatosi, udendone, pregava il senato che volesse o aitarlo ne’ sovrastanti mali, o, disapprovando il suo impero, accettarne la rinunzia. Non avendone risposta, Decio, fregiato di tutte le virtù, e di sangue ed onoranze illustre: indarno, disselli, abbandonarsi al timore, poiché ogni tumulto da sè stesso recherebbesi a nulla, i ribelli non potendo in conto alcuno resistere lungamente. Ma sebbene a tali congetture in effetto corrispondessero gli eventi, duratasi pochissima fatica a togliere di mezzo Papiano e Marino, Filippo non cessava da’ suoi timori, nota essendogli l’avversione dalla soldatesca portata ai tribuni e comandanti di que’ luoghi. Scongiurava pertanto Decio che si

  1. Nomato da altri Jorapiano.