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210 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

eglino per vie meglio accreditare i proprj detti rigettavano ogni scemamento dell’addimandata somma. Accordatisi da ultimo gli uni e gli altri sul prezzo della tradigione combinano i mezzi onde riuscirvi, e di sborsare all’istante ai traditori una parte della pecunia, ed il resto dopo conseguita la vittoria. Convenuti i segnali ed il tempo di por mano all’opera, gli inviati, di ritorno, manifestano al duce il patteggiato con essi, e che a notte ferma queglino accingerebbonsi all’opera trapassando il fiume per opprimere d’improvviso le Romane truppe.

I barbari dunque locato in molti paliscalmi il nerbo dell’esercito, ordinarongli di principiare l’azione col sorprendere le imperiali milizie nel sonno già immerse; comandarono similmente ad altri, i quali per la vigoria dei corpi teneano il luogo di mezzo, che porgessero aiuto, cominciato l’attacco, ai primi. Quindi tutto il resto della età disutile terminato l’aringo, farebbesi innanzi. Il duce Promoto pienamente informato di queste arti dai finti suoi traditori, preparasi ad invanire i consigli del nemico disponendo le navi per modo che le prore delle une stessersi rimpetto alle altre. Compone quindi l’attelamento dell’armata navale di tre legni in largo, ed avuto speciale riguardo alla estensione occupa per lo spazio di venti stadj la ripa dell’Istro, vietandone così allo Scita il tragetto, ed agevolando il mandare a fondo i paliscalmi che tenterebbero forzare il passo. Coloro traendo vantaggio da una notte priva di luna, e non sapevoli affatto del Romano apprestamento, pongonsi all’impresa entrando silenziosi nei