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LIBRO QUARTO | 205 |
Or bene, così operando spargeva nelle rimanenti milizie semenze di odio, il quale a poco a poco cresciuto ed ito in fiamme, spinse a brame di novitadi così il resto delle truppe come in ispecie quelle a quartiere nelle isole Britanniche, essendo esse principalmente inchinevoli alla disobbedienza ed allo sdegno; venivano di più stimolate da Massimo originario della Spagna e stato commilitone dell’imperatore Teodosio nella Britannia. Egli comportando assai a malincorpo il vedere Teodosio inalzato al trono e sè stesso privo di qualche orrevole magistratura, sempre più stimolava le milizie ad astiarlo, e quelle, incitate di leggieri alla ribellione, acclamano imperatore Massimo consegnandogli ad uno col diadema la porpora, ed all’istante, in navi solcato l’Oceano, furono alle bocche del Reno. Gli eserciti allora di stanza nella Germania e gli altri lunghesso quel suolo approvando con benevolenza somma il ribello, Graziano lo contradiava minacciandolo di battaglia, avendo ancor seco molta parte dell’esercito. Accostatesi maggiormente le truppe, durante cinque giorni ebbonvi soli schermugi infra loro. Graziano quindi all’osservare che tutti i cavalieri Mauritani alla bella prima abbandonatolo acclamato aveano Massimo augusto, ed anche i rimanenti andavano a passo a passo unendosi al contrario partito, uscito d’ogni speranza fuggì
Alani, che talvolta viaggiava indossando abiti fatti secondo la costumanza loro, donde acquistossi l’odio delle sue truppe. Stato del rimanente sarebbe un ottimo principe se amministrato avesse con maggiore accuratezza la repubblica. T. S.