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ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA |
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vantaggioso di unirne parte a’ suoi militi di stanza nell’Egitto, richiamando in cambio presso di sè qualche numero degli esistenti colà sotto i vessilli delle complete legioni. Venuti all’opera, viaggiavano, a norma dell’imperiale comando, così quelli di ritorno dall’Egitto come questi in cammino per surrogarli, se non che i primi traversando le città quietamente provvedeansi a giusto prezzo i bisogni della vita: gli altri al contrario, privi affatto di ritegno, nel passaggio loro dispoticamente carpivano le cose in vendita ne’ mercati. Concorsi ad un tempo entrambi in Filadelfia, città dei Lidii, gli Egizj di numero assai inferiori ai barbari obbedivano agli ordini de’ loro capitani, ma gli Sciti usurpavansi maggiori diritti. Ora tale dei venditori nel foro addimandato avendo a uno di essi il prezzo stabilito della consegnata merce, il barbaro ferivalo di spada, minacciando insiememente egual sorte a chi osasse farsi aiutatore dell’offeso. Gli Egiziani quivi presenti, compassionando il piagato, esortavano con placidezza gli Sciti a moderarsi da così turpi azioni, dicevoli non essendo a truppe che stabilito aveano di menar vita conforme alle Romane leggi. Queglino allora impugnate le spade gridavano altamente vendetta, ma gli altri, sfogato lo sdegno, appiccanvi zuffa uccidendone più che dugento; il resto allora costretto a fuggire nelle cloache mettevi fine alla propria esistenza. Gli Egiziani dopo la tremenda lezione data loro in Filadelfia onde moderassersi nell’avvenire, persuasi avendoli col fatto che non mancherebbe chi li tenesse in dovere, proseguivano l’intrapreso cammino, e gli altri dirizzavano il passo