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180 | ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA |
rinvenire un varco alla fuga. Ai calunniatori per lo contrario, franchi da qualsivoglia pericolo, altro carico non era imposto salvo quello di accusare, e degli incolpati chi riportava mortale condanna senza legittime pruove, e chi veniva privo di sue facultadi, lasciando la consorte, la prole ed i congiunti al colmo della miseria, non mirandosi che ad arricchire grandemente con tali vituperi.
Primo degli illustri filosofi condotti a morte fu Massimo, cui tenne dietro Ilario dalla Frigia, per avere con maggior chiarezza interpretato un dubbio oracolo. Ad egual pena soggiacquero Simonide, Patrizio Lido, e Andronico originario della Caria, tutti pervenuti all’apice del sapere, ed anzi per invidia che per giuste ragioni sentenziati. Permetteasi inoltre, tanta era la generale confusione, ai delatori, accompagnati da chiunque offerivasi loro, l’entrata nelle case, l’arresto de’ primi cui avvenivansi, ed il farne consegna ai carnefici anche senza un precedente giudizio. Festo, a veruno secondo in cosiffatte ribalderie e pronto ad ogni maniera di crudeltà, spedito erasi dall’imperatore nell’Asia col titolo di proconsolo, acciò non rimanessevi scienziato veruno, e dispoticamente ne compiesse la distruzione. Laonde costui, itone in traccia, quanti ne riscontrava, non calendogli punto di sommetterli ad esame comunque, privava della vita, e forzava il resto a spontaneo bando.
A questo modo ebbero fine le sciagure che malmenarono a cagion di Teodoro le cittadi. Valentiniano, quantunque si paresse di aver governato con moderazione la Germanica guerra, addivenuto era increscevo-