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172 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

lo scontro per poco i seguaci di Procopio, ottenuta vittoria, non portaronlo al trono, quantunque Ormisda figlio del Persiano avente l’egual nome paruto fosse nell’aringo vincitore. Volle non di meno fortuna che Gomario1, altro dei comandanti di Procopio e ad uno imperiale favoreggiatore, nella foga della pugna con alta voce proferisse il nome dell’augusto, al cui grido, come a predisposto segno, fecero eco tutti li suoi commilitoni, e quindi l’intero numero de’ Procopiani passò nelle file di Valente.

Questi dopo la vittoria entrato in Sardi e di là battuto il sentiero della Frigia conobbe esser campato il ribello in Nacolia, città, ove Aplone2 comandante il presidio, ma dall’imperatore tenendo, combinato avea le cose in modo acconcio a favorirlo. Valente di forza conquistatene le mura pervenne ad impossessarsi del rivale, nè trascorso lungo tempo ebbe in sue mani anche Marcello, condannando allora entrambi a morte3. Rinvenuta in seguito presso Marcello una veste imperiale da Procopio consegnatagli, montò in grandissima collera, ed aspramente inveiva contra tutti, non solo andando in traccia di quanti aiutato aveanlo coll’opera, ma di quelli ancora che parteciparonne i consigli e

  1. Gomoario, Marcell.
  2. Agilone. Venuti alle armi presso Nacolia, e dubbio essendo l'esito della battaglia, il duce Agilone con una repentina scorreria decise l’aringo. Marcell.
  3. Procopio soggiacque al supplizio, col quale in altri tempi Dario punì il traditore Besso. V. Zonara.