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144 | ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA |
Distribuite in questo modo tra’ duci le fazioni, l’augusto approssimate le arieti ad una porta non solo scossela, ma eziandio sciolsene il serrame. Veduto poi eseguirsi con lentezza il lavoro dagli operaj del sotterraneo sentiero levolli di là, e vituperatane la negligenza diedene a nuovi il proseguimento. Condusse quindi un ariete ad altra porta, la quale a simile dovea cedere all’urto; ebbe intanto avviso che le genti ordinate di prolungare i cuniculi dalla fossa insino alla città, pervenuti al termine dell’opera, teneansi pronti ad una sortita, ed eran tre queste coorti, nomate i Mattiarj1, i Laccinarj ed i Vittoriani. Vietato impertanto loro di nulla imprendere pel momento, comandò si trasportasse di colpo la macchina con tutta l’oste ad una terza porta, volendo gabbare il nemico persuadendogli che nel giorno venturo con tal ingegno conquisterebbe la città; ed egli così operava per distorre i Persiani da qualunque sospetto della espugnazione divisata mediante la sotterranea via. Laonde mentre tutta la popolazione rivolgeva sue cure a fracassare l’ariete, que’ dei cunicoli, forata la terra infino alla supersicie, comparvero nel mezzo d’una casa abitata da non so che mugnaia, la quale, a notte ben avanzata levandosi, macinava il frumento. Il primo entratovi, senza accordarle agio di mandar grida, la uccise. Nomavasi costui Supe-
- ↑ Nè questo, nè il seguente nome leggonsi in Marcellino, rinvenendovi in cambio scritto: Aperte quelle latebre ne sfugge Essuperio, soldato del numero de’ Vittoriani, seguito poscia da Magno tribuno e Gioviniano notaio. T. S.