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132 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

il comando, pervenuta essendogli la flotta composta di navi secento di legno e cinquecento di cuoio. Eranvene di più cinquanta militari ed altre per formare ponti, occorrendo, acciò potessero le pedestri milizie valicare i fiumi. Bastimenti ancora tenean lor dietro in parte carichi di annona per l’esercito, in parte di legname idoneo alla costruzione di macchine, ed in parte di macchine bell’e fabbricate per assedj: ammiragli di tutte erano Luciano e Costanzo1. Ordinate non altramente le truppe Giuliano da elevato luogo arringolle come portava il suo ufsicio, e terminata la concione distribuiva a ciaschedun soldato trenta nummi d’argento; dopo di che inviossi contro ai Persiani, eletto a duce dei fanti Vittore, e guidati da Ormisda e Arinteo i cavalieri. Di Ormisda prima d’ora parlato abbiamo facendolo di Persiana schiatta e figlio del re; se non che dal germano oltraggiato diedesi alla fuga riparando presso l’imperatore Costantino, il quale avutene manifeste pruove di fedeltà e benivolezza lo inalzò alle maggiori onoranze ed alle più cospicue magistrature.

Giuliano adunque al valicare ostilmente le Persiane frontiere comandava il sinistro corno della cavalleria lunghesso la riva del fiume, e parte delle genti pedestri accompagnavalo a destra, tutto il rimanente poi in estesissima ordinanza seguivalo all’intervallo di settanta stadj, ove

  1. Mentre aringa costoro, cioè le truppe, alla foggia di quel potentissimo re Serse, arma la flotta capitanata dal tribuno Costanziano unitamente al conte Lucilliano. Ammiano Marcell., lib. cit. T. S.