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ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA |
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Passato il verno, messo in punto l’esercito e con bell’ordine speditolo innanzi, egli uscì d’Antiochia senza poter da prima sacrificare agli Iddii1, ed il motivo, sebbene a mia cognizione, bramo tenerlo segreto. Nel quinto dì pervenuto a Gerapoli ove prescritto avea la riunione di tutte le navi, così le destinate al trasporto de’ militi come quelle da carico provenienti da Samosata e da altri luoghi di agevole navigazione per le acque dell’Eufrate, e conferitone il comando a Ierio, duce delle militari coorti, mandolle avanti. Egli fermatosi tre soli dì in Gerapoli procedette oltre a Batna, cittadetta della Osdroena2, ove tutto il popolo Edesseno recatosi ad incontrarlo presentavagli corona, e con fauste acclamazioni faceagli invito di venire nella sua città. L’imperatore accettato il dono, messo il piede entro quelle mura e decretatovi l’occorrente si diresse a Carra. Quivi proposte furongli da seguire due vie: l’una che pel fiume Tigri e Nisibi, città, mette nelle Diabeniche sa-
- ↑ Zosimo in questo luogo a sè stesso impone silenzio per non rendere disaggradevole servigio al paganesimo. Ecco dunque il perchè non fu da Giuliano sacrificato. Nel sobborgo di Antiochia nomato Dafne molti anni addietro Seleuco, padre di Antioco, donde nomossi la città, posto aveavi un simulacro d’Apollo, il quale consultato da Giuliano non potè dargli risposta, la vicinanza d’un busto del martire Babila vietando al Dimonio di profferire verbo. Sozom., lib. V, c. 8 della Storia ecclesiastica. T. S.
- ↑ La descrizione di questo guerresco viaggio merita di essere confrontata con quella che leggesi in Ammiano Marcellino. Lib. XIIII T. S.