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124 | ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA |
allontanare qualunque pretesto di collera; poneva tuttavia massima cura e diligenza nell'attendere ai Celtici affari, di giorno in giorno levando truppe, ed i barbari, spavento in prima degli abitatori confini, più non mostrandosi loro neppure in sogno. L'imperatore frattanto continuo addimandavagli altre genti, e ricevutele, molto non tardava l'ordine di far partire alla sua volta quattro compagnie, ed egli ratto ad esse imponea di prepararsi all'andata. Ora, essendo il cesare vicino a Parigi (cittadetta della Germania1) e le richieste compagnie, apparecchiate al viaggio, cenando a notte ferma presso il pretorio di quel luogo senza pensare affatto alle trame che ordivansi contro del capo loro, parecchi tribuni, scoperte veritiere le insidie per lo innanzi tesegli, vanno ascosamente gittando qua e là infra' seduti al desco libelli d'ignoti autori, ed annunziaci gravissimo pericolo sovrastare a quel Giuliano, il quale co' suoi stratagemmi, e non dissimile punto nel fervore delle battaglie ad un semplice fantaccino, renduti aveali trionfatori quasi di tutti i barbari, l'imperatore a poco a poco tentando involargli le truppe, quando elleno, levatesi a romore, non si opponessero alla partenza. Molti de' militi letto avendo gli sparsi libelli, ed istruiti i compagni del contenutovi, destarono generale indegnazione, e surti con grande strepito dal luogo ove sedeano, tenendo ancora nelle mani i calici, si diressero al pretorio, e rottene tumultuariamente le porte menan fuori in pubblico Giuliano;
- ↑ In questo nome comprende la Gallia Celtica. T. S.