Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/126

110 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

rale malizia che semplice e buono appariva ignorandone l’indole ed i costumi. Tali notizie intorno a Magnenzio si opinò conveniente di qui riferire, paruta essendo altrui la durata del suo impero alla repubblica vantaggiosa, onde sappiasi non aver egli fatto di proposito bene alcuno.

Decenzio, chiamato in aiuto da Magnenzio e già in cammino alla volta d’Italia, non a pena uditine i sinistri, all’incontrare compagnie e turme di militari uscito d’ogni speranza di salvezza, attortosi un laccio al collo si fe’ cadavere.

Costanzo per queste vicende giunto al possesso di tutto l’impero, nè potendo moderatamente usare di così prospera fortuna, crebbe in arroganza. Laonde aumentavansi le officine de’ calunniatori1, i quali mai sempre circondando tali personaggi tendono insidie specialmente a coloro che sembrano vie più dalla sorte favoriti, onde, cacciatili dal possesso della goduta felicità, riportarne le onoranze col rivolgersi a macchinare lor contro imposture2. Eglino dunque legatisi con al-

  1. Infra de’ quali Eusebio occupava senza dubbio il primo luogo. Zonara T. S.
  2. Colpevoli di questo vizio meglio i cortigiani che non l’imperatore, come ab antico ebbe a profferire Diocleziano. Ragunansi in quattro o cinque mirando solo ad ingannare il principe coll’esporgli quanto egli debba approvare. Questi, chiuso nella propria reggia e pienamente all’oscuro della verità, non può a meno di attenersi alle false riferte loro. (Vopisco) T. S.