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4 | ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA |
gno derivatogli per successione ben inferiore di forze a quanti lo avvicinavano. Allettando egli dunque col danaro sue truppe e quelle seco de’ confederati, potè da piccolo farsi grande, e venire cogli Ateniesi a battaglia presso Cheronea. Uscitone vittorioso e mostrandosi a tutti piacevole e benigno, volgea di già il pensiero ad assalire la persiana monarchia, se non che nell’apprestatisi fu da morte spento.
Alessandro,asceso il trono e subito dato ordine alla Grecia nel terzo anno del suo impero con poderose milizie passò in Asia. Vinti assai di leggieri i satrapi suoi avversarj corse a rintracciare Dario, il quale preoccupato avea con oste senza numero i luoghi appo Isso. Quivi appiccatavi battaglia ed inalzato un trofeo superiore ad ogni espressione, costrinse il re a voltare le spalle. Visitò poscia la Fenicia, la Siria e la Palestina; le sue geste presso Tiro e Gaza trovansi nelle opere di coloro che ne trasmisero alla posterità le imprese. Proceduto oltre nell’Egitto venerò Ammone, e stabilitovi l’occorrente alla fabbricazione d’Alessandria, fecesi indietro a terminare la guerra persiana. Rinvenuti ogni dove segni di amicizia, viaggiò nella Mesopotamia, ove udito che Dario trovavasi alla testa di genti molto più numerose delle prime andò colle truppe allora seco ad incontrarlo, e sopra il campo d’Arbela tanto lo vinse, quanto voleavi per distruggergli quasi l’intiero esercito e scompigliare, fuggito il re con pochi, quell’impero.
Da Beso quindi ucciso Dario, Alessandro pur egli, tornato dalle Indie in Babilonia, soggiacque all’estremo fato. Divisosi allora il macedonico regno in satrapie ed